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CAMBIO AUTOMATICO |
inserisce la marcia più lunga appena possibile: non gli costerà nessuna fatica scalare appena il guidatore preme con più decisione l’acceleratore. Non fermatevi alle prestazioni rilevate nell’accelerazione da zero a 100 Km/h, oppure sul chilometro con partenza da fermo. Sono almeno due i validi motivi per non dare troppo peso a questi dati che condannano gli automatici (anche se soltanto per alcuni decimi di secondo). Il primo motivo è che con i manuali tali prestazioni record sono conseguibili soltanto da piloti professionisti, che per ottenere il tempo non trattano certo con i guanti frizione, cambio e motore. Sono tempi indicativi delle potenzialità massime della vettura, ma non del suo effettivo utilizzo. Il cambio automatico, invece, con l’acceleratore a tavoletta fa tutto da solo, quindi i tempi migliori sono ottenibili da chiunque. In più, la centralina, pur sfruttando al meglio il motore, impedisce fuorigiri pericolosi e guai alla trasmissione. Tali accelerazioni si potrebbero dunque ripetere cento volte di seguito senza provocare danni alla vettura. Il secondo motivo è che nella guida di tutti i giorni si sfruttano più le doti di ripresa che non quelle d’accelerazione pura. Nella realtà, non contano tanto le partenze da dragster al semaforo quanto il riprendere velocità rapidamente per un sorpasso o per disimpegnarsi nel traffico. In questo compito niente supera l’automatico. |
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